Sicuramente chi bazzica un po’ il mondo della ristorazione romana ha già sentito parlare di questo posto e di loro, dei Fooders: due ragazzi, Marco e Francesca, che nel 2013 hanno aperto un esperimento nel cuore di Centocelle (quando Centocelle non era “il nuovo Pigneto” e forse nemmeno il Pigneto era “il Pigneto”) con 10/15 coperti, di numero.
Sicuramente chi li conosce o ne ha già sentito parlare ha anche sentito che il 6 Gennaio 2019 il ristorante chiuderà e Marco e Francesca partiranno per un tour mondiale, per poi riaprire, a quanto pare, nel 2020.
Io quasi mi vergogno a dire che non ero mai stata da loro prima, ma quando ho letto il post mi è presa una smania incredibile di andarlo a provare, sapendo anche che, con l’avvicinarsi della data di chiusura, sarebbe stato impossibile prenotare. Per questo venerdì 7 dicembre, quando ci hanno richiamato per dire che c’era posto alle 22, io e il mio fido scudiero (Fidanzato NdR) abbiamo colto la palla al balzo.
Ammetto che le mie aspettative era MOLTO MOLTO MOLTO alte e, come poche volte prima, non sono state disattese.
La nostra prenotazione era per il bancone, e non per il tavolo sociale da 10, quindi abbiamo avuto l’opportunità di goderci un po’ di intimità, mentre al tavolo si facevano amicizie e ci si conosceva (no buono per la mia asocialità).
Appena arrivati abbiamo dovuto aspettare qualche minuto che la coppia del turno precedente se ne andasse, ma non è stata un’attesa troppo lunga.
Dopo pochissimi minuti ci è stato portato il menu, che è anche scritto sul muro.
Noi abbiamo scelto di assaggiare un antipasto, due primi, un secondo e un dolce. Se fossero state le 20 probabilmente mi sarei orientata sul menu degustazione, che è uno dei miei punti deboli quando vado in un locale, ma alle 22 non ce l’avrei sicuramente fatta a mangiare tutto.
Per antipasto IO ho deciso di provare la trippa fritta con salsa di pomodoro piccante, menta e pecorino, avevo visto delle foto e quando un piatto mi piace alla vista lo devo assolutamente provare. È stata veramente sorprendete, leggermente sapida, croccante, ma con una voluttuosità, data dall’unione del fritto con il pomodoro, davvero strepitosa.
Menzione speciale per i piatti e le luci, instagrammabilissimi.
Come primi ci siamo orientati sulla Carbonara classica, rigatoni, e sulle ruote pazze con genovese di pannicolo e Parmigiano 24 mesi.
La Carbonara era molto buona, la giusta dose di uovo, il guanciale era molto croccante e il pecorino ricopriva tutto come una dolce coperta formaggiosa. Ottima anche la cottura della pasta.
Le ruote con la genovese erano uno spettacolo, la carne si scioglieva in bocca e l’olio della cottura mi ha fatto venire voglia di leccare il piatto. Di questo piatto ho amato principalmente due cose: l’utilizzo delle ruote, che sono uno dei miei formati di pasta preferiti, e quello del pannicolo, il diaframma toracico del manzo, un parte davvero poco usata anche nella cucina tradizionale romana dove il quinto quarto è molto presente.
Per secondo abbiamo deciso di provare la pancia di maiale in cottura cinese con verdure agropiccanti, un piatto che si scioglieva in bocca, quasi non era necessario il coltello per tagliare la pancia di maiale, che aveva tre consistenze diverse tra l’esterno e la parte più interna. Veramente un piatto bene riuscito, ne avrei mangiati altri cinque.
La scelta del dolce è stata molto difficile: il mio fidanzato avrebbe voluto prendere la torta del giorno, che era una torta di mele (brividi), io avrei voluto prendere la chantilly di ricotta con mandorle, frutti di bosco e olio extravergine d’oliva, ma lui non ama i dolci salati, quindi ci siamo orientati sulla lemon curd con gelatina di gin e biscotto di frolla, un dolce semplice e fresco che ci ha fatto finire in bellezza la cena.
Da bere abbiamo preso due calici di vino bianco fruttato (ricordassi il nome ve lo direi), che ha accompagnato molto bene tutte le portate della nostra cena.
Il prezzo è stato veramente onesto: 75 euro in due.
Vi direi che tornerò molto volentieri a mangiare da Mazzo, vedremo se sarà possibile prima del 6 Gennaio, ma sicuramente i Fooders hanno guadagnato una nuova cliente per il loro progetto che partirà nel 2020.
Leave A Comment