//Taste of Rome 2018

Taste of Rome 2018

Domenica sera sono stata al Taste of Rome 2018, una manifestazione che si tiene ogni anno all’Auditorium Parco della Musica durante la quale molti chef del panorama romano propongono piatti gourmet. Quest’anno si è svolta da 20 al 23 settembre e hanno partecipato 17 chef:

Massimo Viglietti di Achilli Enoteca al Parlamento
Angelo Troiani di Acquolina
Riccardo Di Giacinto di All’Oro
Oliver Glowig di Barrique
Noda Kotaro di Bistrot 64 
Roberto Okabe del Finger’s
Cristina Bowerman di Glass Hostaria
Daniele Lippi de Il Convivo Troiani
Francesco Apreda dell’Imàgo all’Hassler
Heinz Beck de La Pergola Hotel Rome Cavalieri 
Fabio Ciervo de La Terrazza dell’Hotel Eden
Franco Madama del Magnolia
Roy Caceres di Metamorfosi
Stefano Marzetti del Mirabelle Hotel Splendid Royale
Giulio Terrinoni del Per Me
Daniele Usai de Il Tino
Adriano Baldassarre di Tordomatto

Ogni chef per l’occasione ha ideato 4 piatti il cui prezzo va dai 6 ai 10 sesterzi. Uno di questi è il #piattodautore, il piatto che più rappresenta la filosofia culinaria dello chef e la sua arte.

Ecco qui i piatti che ho provato.

  1. Rocher di asparagi con rosso d’uovo, cremoso di robiola e tartufo nero di Stefano Marzetti: croccante fuori e cremoso dentro, uno dei piatti che mi hanno stupito di più.
  2. Reale di maiale al tandoori con arepas, verza croccante e cipolla rossa candita di Stefano Marzetti: ottimo il maiale e perfetto l’abbinamento con la salsa e la cipolla candita, non ho amato il sapore dell’arepas, ma è solo una questione di gusti.
  3. Onigiri fritto alla milanese di Kotaro Noda: molto buono l’onigiri, un po’ forte la salsa, con un sapore troppo predominante di parmigiano.
  4. Grano riflesso: polipo, cremoso di cioccolato e Parmigiano Reggiano, anatra affumicata di Franco Madama: un piatto geniale, ne avrei voluti mangiare altri sette. Il cremoso di cioccolato bianco era perfettamente in contrasto con il parmigiano in tre consistenze, la sapidità del polpo e l’affumicatura dell’anatra.
  5. Tortellini panna e prosciutto (ripieni di cernia, spuma di finocchio e prosciutto di palamita) di Giulio Terrinoni: un piatto che unisce la tradizione un po’ naif dei tortellini panna, piselli e prosciutto all’innovazione di un ripieno di mare, che rende il questo primo davvero unico.
  6. “Pulled COD” di Daniele Usai: un’ottima versione di pesce del più famoso pulled pork. Nel mio piatto mancava forse un po’ di salsa, gli ingredienti facevano fatica ad amalgamarsi tra loro. Una menzione speciale per la frittella di patate, ottima.
  7. Riassunto Di Carbonara di Riccardo Di Giacinto: un piatto buono ma che meritava sicuramente un po’ più di pancetta, è capitato solo a me di trovarne un solo pezzo? L’equilibrio nel sapore era perfetto, ma un po’ di croccantezza in più avrebbe spezzato meglio la cremosità dell’uovo.
  8. Pomodori vestiti, moscardini, burrata e levistico di Roy Caceres: questo piatto vince il mio personale 1° posto. L’idea di inserire nel raviolo un pomodoro intero che esplode in bocca quando lo mordi credo sia geniale. Ho apprezzato molto anche l’uso del levistico, un’erba aromatica poco conosciuta ma dal sapore intenso e leggermenta amaro.
  9. Tris di Nido di Roberto Okabe: un piatto leggero e gustoso, tre maki con cream cheese, avocado e tartare di pesce. Tra tutti, forse il piatto più tradizionale che ho assaggiato.
  10. La dolce pesca di Francesco Apreda: uno dei piatti protagonisti e sicuramente il più fotografato di tutto il Taste of Rome 2018. Io non amo molto i dessert ma questo mi ha davvero stupito sia per gusto che per presentazione: partendo dal basso si trova uno strato di mandorle sabbiate e marinate al pepe di Giava con riduzione di lamponi, uno strato composto da 4 tipi di pesche italiane in diverse consistenze e un disco di cioccolato bianco dipinto a mano a comprire il tutto. Un dessert bilanciatissimo, dove la croccantezza, l’acidità, la dolcezza e un leggero piccante creano un’esplosione di sapori unica.

Come ogni anno ho cercato di assaggiare più piatti possibili, provando a scegliere quelli più particolari o comunque che mi hanno colpito di più. Senza dubbio la mia top tre di quest’anno è:

Pomodori vestiti, moscardini, burrata e levistico
La dolce pesca
Rocher di asparagi con rosso d’uovo, cremoso di robiola e tartufo nero

Di solito quando assaggio qualcosa di buono al Taste of Rome poi vado a provare il ristorante dello chef che l’ha preparato, quindi credo proprio che quest’anno toccherà a questi tre chef.

2018-12-27T16:38:13+01:00

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